La vera Storia Partenopea della Pizza Margherita

La vera Storia Partenopea della Pizza Margherita

La Pizza è uno dei piatti più buoni che siano mai stati concepiti, la sua articolata storia però risulta lunga, tortuosa ed a tratti anche molto misteriosa…

Lungo le vie delle nostre città italiane ormai siamo abituati a vedere disseminate ovunque attività ristorative che si occupano di pizza, ancor meglio, ognuno di noi conosce perfettamente dove poter andare a mangiare una buona pizza in zona centrale tra le vie della nostra città. 

Ci sono tracce del suo nome risalenti persino al 1200 attorno a Città del Lazio ed in Campania a Napoli, nel sedicesimo secolo venne dato ad una sorta di impasto panificato dalle sembianze schiacciate, il nome pizza!

Un secolo dopo, la pietanza non era ancora concepita come oggi la conosciamo, ma era guarnita da un condimento ancora grezzo costituito da una sorta di salsa biancastra, col tempo vennero aggiunti altri tipi di materie prime come: olio evo, latticini, pomodori freschi e proteine animali rappresentate per lo più dal pesce.

Si suppone che la primissima pizza somigliante vagamente alla nostra marinara, risalga alla prima metà del 1700 mentre la celeberrima pizza margherita agli inizi del 1800 quando al cuoco napoletano Raffaele Esposito venne la lungimirante idea di rappresentare attraverso tricolore della bandiera italiana, l’arte culinaria della sua nuova pizza, in onore della sua allora Regina Margherita di Savoia (da lì appunto il nome pizza “Margherita”).

Il tricolore italiano ispirò il neo pizzaiolo ad adottare i 3 ingredienti principali del piatto:

  • salsa di pomodoro
  • mozzarella
  • basilico

Il connubio fu perfetto tanto da renderlo molto conosciuto e fare della sua invenzione patrimonio artistico, gastronomico e culturale italiano.

Diamo uno sguardo approfondito sulle caratteristiche storiche della pizza

  • LE ORIGINI: alla base di tutto vi è senz’ombra di dubbio il pane, un cibo antichissimo, risalente con molte probabilità ad ere storiche davvero lontane.
    Possiamo infatti ritrovare reperti storici ed anche tracce di alimenti conservati che asseriscono chiaramente, come alcuni dei più antichi popoli conoscevano molto bene le tecniche della panificazione e gli eventuali alimenti per svolgerla (ad esempio tramite l’utilizzo del lievito).
    La tecnica di appiattimento dell’impasto è anch’essa come per il resto riscontrabile in diverse antiche popolazioni adiacenti al Mar Mediterraneo.
    Questa tecnica di panificazione appiattita, sono riscontrabili ancora oggi come ad esempio nella focaccia, nella piadina, nella spianata sarda, nella pita greca, ecc.ecc.
  • L’INIZIO: La pizza intesa come oggi la conosciamo, ossia unione tra un impasto cotto assieme alla passata di pomodoro, avvenne nel Regno di Napoli, dove fu in un primo tempo accolta con diffidenza, ma subito dopo accettata e resa popolare all’interno di tutte le classi sociali, fino alla nobiltà.
    Prima di tutto questo successo partenopeo, esistevano altre pietanze simili ma diversamente strutturate, alcune addirittura impastate con strutto e condite con formaggi e spezie, oppure altre ricette a base esclusivamente di pesce.
    Alcune tracce storiche constatano che comunque la pizza margherita fosse già stata concepita ancor prima della sua proclamazione come invenzione straordinaria.
    Da qui in poi si diffuse man mano in tutto il resto delle regioni italiane, in un primo momento consumata presso le botteghe ed i forni dei pizzaioli per le strade, poi inserita nei ristoranti e nelle trattorie.
    E’ da questo momento che nasceranno le prime pizzerie Italiane che fino agli inizi del 1900 restano un fenomeno unicamente napoletano.
    Solo dopo il 1950 le pizzerie iniziarono a prendere piede anche nel Nord Italia, dopodichè anche nel resto del Mondo.
    Oggi tantissime attività e Brand molto conosciuti, italiani e stranieri, fanno riferimento alla pizza come metodo imprenditoriale per fare fortuna.
  • LA NUOVA PIZZA: inizialmente la pizza veniva concepita a Napoli unicamente sotto forma di solo due tipi di gusti, quello margherita e quello marinara, così tanto che alcuni napoletani ed alcune pizzerie di Napoli, intendono ancora oggi la vera pizza esclusivamente attraverso le sole sue 2 ricette originali.
    Esiste anche un regolamento preciso che stabilisce i punti da rispettare specificatamente per la riuscita di una originale pizza napoletana, tra i quali ricordiamo l’importanza del forno a legna, la misura (35 cm di diametro), altezza dell’impasto centrale, stesura a mano e senza strumenti.
    Oggi purtroppo o per fortuna (a seconda dei casi), esistono migliaia di varianti della tradizionale pizza napoletana, basti pensare alla pizza al trancio (molto alta rispetto alla classica ricetta), ed alle innumerevoli pizze gourmet oggi esistenti con composizioni differenti per ogni nuova pizzeria italiana.

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